di Alessia Gasparini
Il populismo è un problema per la democrazia? “Ce lo dobbiamo chiedere” secondo Paolo Gentiloni, ospite insieme a Lucio Caracciolo dell’evento EurHope Talk organizzato da Proposita in collaborazione con The Ruling Companies. Giovedì 4 aprile l’ex Presidente del Consiglio e il direttore di Limes si sono trovati a discutere del futuro dell’Europa, ma anche della politica in generale, di fronte a un pubblico attento e numeroso. A moderare il dibattito la giornalista Sarah Varetto, che ha messo in luce i temi principali: quali sono i rapporti dell’Europa con il mondo, e quali quelli con la democrazia? Ovviamente una delle tematiche centrali è stata l’analisi del diffondersi delle idee populiste e cosa questo significhi a livello di strategia politica e della comunicazione. Gentiloni ha sottolineato che né la sinistra, né la destra liberale europeista hanno visto arrivare questa ondata, che ha trovato il suo spazio all’interno di un vulnus nella percezione della sicurezza. La paura di essere attaccati, di venire invasi è qualcosa che è presente nel 2019, un sentimento non razionale che il populismo ha saputo cavalcare. Ma l’isolamento a cui ci stiamo pericolosamente avvicinando non sarà la risposta ai problemi, ha sottolineato Gentiloni.
Per Caracciolo, invece, è importante valutare cosa succede tra Stati Uniti e Cina ed utilizzarlo come un termometro per valutare la situazione in Europa. Le prossime elezioni europee, continua, saranno più importanti per sondare il territorio all’interno dei singoli Paesi che per l’UE in generale.
Grande partecipazione anche da parte del pubblico, che ha sollevato questioni spinose ma fondamentali come il futuro del governo in Italia e le prospettive economiche del nostro Paese tra Flat tax e la proposta di reintrodurre la patrimoniale. Centrale il tema del rapporto tra informazione e social network: secondo il Presidente Gentiloni, non c’è una diretta relazione tra populismo e internet. L’impegno della comunicazione politica deve essere quello di andare in una direzione virtuosa, seguendo esempi di successo come quello di Angela Merkel o di Barack Obama.
